Come scegliere l’hosting provider per il tuo sito web (1 di 2)
Questo è un tema che ad una MSP (Managed Service Provider) come noi sta estremamente a cuore perché è dove c’è assoluta carenza di informazione e capacità di dimensionamento. Supponiamo dobbiate sviluppare la vostra nuova presenza sul web, che sia e-commerce, website, blog, o una applicazione web-based e non conoscendo il settore chiedete a 5 webagency “Che hosting provider devo scegliere perché funzioni ?”
Preparatevi ad avere almeno 5 risposte completamente differenti fra loro, del tipo:
- “quello che costa meno, l’importante è poi il volume di creazione di contenuti”
- “assolutamente su dischi SSD superveloci, la velocità è tuttos!”
- “un hosting non va bene, serve un server dedicato”
- “l’hosting deve essere ottimizzato per WordPress, Joomla, Drupal, ecc..”
- “indifferente perché poi ottimizziamo con il SEO”
Queste sono solo alcune di quelle che sentiamo continuamente e, sistematicamente, a distanza di un paio di mesi, la mancata conoscenza della webagency del mondo hosting si traduce in:
- Il sito è lento
- Non posso usare il plugin xyz fatto apposta per il cliente
- Non riesco ad avere un punteggio a qualità accettabile sui tool di testing o Google
- Il sito non ha gli standard di sicurezza che mi aspetto (o che si aspetta Google)
Il mondo del web hosting può essere una vera e propria giungla in cui orientarsi e in cui si fa fatica a capire perché un piano hosting può costare pochi euro al mese oppure centinaia. Lo scopo di questo articolo è di aiutarvi ad individuare il giusto hosting provider quando si tratta di hosting.
Punto 1 – Scegliere i servizi annessi all’hosting provider prima del provider
Momit in tutti i propri spazi hosting offre backup quotidiano incluso, verificato e garantito, il dato persistente su storage ridondato ad alte performance con 100% di uptime garantito, controllo e ottimizzazione sulla sicurezza del sito e load balancing su illimitati nodi in caso di volumi di traffico elevati.
Al vostro hosting provider serve tutto questo? La vera domanda è: qual è il target del web hosting? Per un libero professionista, un’attività che non lavora online, come ad esempio un’officina meccanica, uno studio professionale o medico, si ipotizza che il sito sia per lo più una “vetrina”, per cui la risposta è NO. E anche se dovesse diventare indisponibile per qualche ora all’anno o se si dovesse ripristinare da un backup a 48 ore prima non sarebbe problematico. Ma se si tratta di un’impresa, di un e-commerce? Se il sito ha un’area riservata che offre dei servizi ai clienti? O ancora se ha un alto traffico di utenza? Ecco allora che la risposta diventa SÌ. A questo punto diventa impensabile avere un down di ore e problematico il ripristino di un backup perché si perderebbero in ogni caso dei dati.
Questo primo punto è il più sottovalutato ma a nostro avviso è il più importante perché qui risiede il 70% degli errori di valutazione. Se prendiamo ad esempio uno studio dentistico, questo dovrebbe rientrare nel primo caso di piano basico offerto dal vostro hosting provider. Ma se poi dal sito permette il download dei referti oppure la prenotazione degli appuntamenti? Ecco che andrebbe scelto un piano con attenzione e tutela del dato. Purtroppo, spesso ci si preoccupa del costo di realizzazione del sito o della piattaforma e l’hosting provider non viene quasi mai considerato. Almeno fin quando non ci si accorge sistematicamente degli errori e veniamo interpellati per offrire la soluzione più adeguata.
Punto 2 – La scelta dell’infrastruttura
E’ meglio un server dedicato, un hosting condiviso o un’infrastruttura dedicata? Anche in questo caso la risposta è “dipende”. Ma per un sito (o applicazione semplice) i CMS come WordPress e Joomla rispondono alle esigenze e, solitamente, i piani hosting condivisi su infrastrutture performanti permettono di gestire il proprio hosting con semplici pannelli di controllo come i famosi Plesk e cPanel. Il contro è che l’hoster come Momit deve garantire la massima compatibilità per poter soddisfare tutti i clienti presenti sul sistema, e in alcuni vi sono delle limitazioni. Ad esempio, nei nostri piani condivisi non è possibile usare la funzione phpmail.
Per contro avere un server o infrastruttura dedicata permette ovviamente il controllo millimetrico su ogni singolo parametro per performance di assoluto livello. Inoltre, possono esserci più sistemi per dividere il carico del sistema complessivo, ma sono richieste conoscenze sistemistiche di sistema operativo complesse per ottimizzare il tutto. Non va dimenticato che se si sta puntando al massimo, il 50% delle performance è determinato dall’hoster, ma il restante 50% delle performance è determinato dalla webagency. Infatti, anche con l’infrastruttura perfetta e superottimizzata non ci saranno le performance se poi sul sito vengono caricate immagini non ottimizzate da svariati Megabyte l’una.
In sintesi, per creare un sito performante non basta scaricare WordPress o Joomla e comprare un tema da qualche decina di dollari. Il lavoro è molto molto più complesso.
Punto 3 – la velocità dei contenuti
E’ preferibile usare CDN (content delivery network), plugin di caching o la cache del sistema? Servire i contenuti in tempi rapidi è un fattore chiave non solo per il SEO e perché lo chiede Google. Ma anche per l’esperienza utente e per la sensazione di velocità percepita usando il sistema. Ancora una volta, però, la risposta al quesito è “dipende”, e la domanda è “da dove vengono fruiti i miei contenuti?”
Supponiamo che il sistema sia in Momit e quindi fisicamente nel datacenter di SUPERNAP ITALIA, ma che debba essere usato anche da una filiale estera in USA. In questo caso sarà preferibile usare una CDN per far in modo che i contenuti statici siano serviti il più velocemente possibile da un server vicino al fruitore lasciando al server solo l’onere del contenuto dinamico.
Fra le più note CDN vi consigliamo Cloudflare, AWS Cloudfront o MaxCDN.
Se invece il vostro sistema deve essere unicamente fruito dal territorio nazionale e avete un server o infrastruttura dedicata, allora consigliamo di usare gli algoritmi di caching del server web, ottimizzando il sistema operativo per query dns veloci e un basso FTTB (first time to byte) ed eventualmente anteporre un sistema di caching. Vi assicuriamo che Nginx o Varnish, configurati con precisione, elargiscono prestazioni impressionanti!
Se infine il vostro sistema è su infrastruttura hosting condivisa e deve essere fruito dal territorio nazionale non resta che prendere in considerazione il download di un plugin, come W3 TotalCache per WordPress. Se l’infrastruttura sottostante è performante si potrà raggiungere una velocità del sito web accettabile e sufficiente per soddisfare i requisiti di Google per il SEO. Ovviamente potreste pensare di usare comunque una CDN, anche se non necessaria, per le destinazioni lontane ma solo per sfruttare i vantaggi che offre, come la compressione e l’ottimizzazione immagini.
Punto 4 – la sicurezza del sistema
Non è da sottovalutare la sicurezza del sistema. Servizio correlato al tipo di piattaforma utilizzata che, in alcuni casi, potrebbe essere opzionale. Sappiamo tutti che un sito, ai giorni nostri, deve essere su connessione sicura SSL, quantomeno per essere considerato rilevante ai fini dei risultati di ricerca richiesti da Google. Tuttavia, la sicurezza in ambito informatico non è qualcosa di definibile in modo assoluto ma è un continuo lavoro di ottimizzazione e monitoraggio da fare con cura man mano che il mondo di internet evolve. Quello che 6 mesi poteva essere considerato lo stato dell’arte della sicurezza oggi magari non lo è più ed è fonte di vulnerabilità.
Sicurezza di un sito semplice
Se la piattaforma è su hosting condiviso potete sicuramente (e il più delle volte gratuitamente) creare un certificato SSL Let’s Encrypt con pochi click su Plesk o cPanel. Ma se avete il controllo del server o dell’infrastruttura, il vostro obbiettivo dovrebbe essere quello di un rating A o A+ nel controllo di sicurezza del sito. Un buon modo per testare a che livello di sicurezza è il vostro sito è SSLTEST di QualityLabs. Quello che possiamo affermare con certezza è di diffidare assolutamente da chi sostiene che installato un CMS come wordpress NON va aggiornato perché poi il sito o un plugin potrebbe smettere di funzionare. Una webagency seria conosce bene l’importanza della sicurezza anche per il SEO e lavora a fianco dell’hosting provider per avere sempre un rating eccellente.
Sicurezza di un’applicazione complessa
Se invece di un semplice sito si sta parlando di un’applicazione web complessa, ad alto volume di accessi o mission critical, la sicurezza può essere gestita con un sistema WAF (web application firewall). MOMIT per questo ambito è partner di Oplon Networks. La soluzione che permette di bilanciare il carico fra illimitati server, avere infrastrutture miste on-premise e in cloud e un sistema di WAF con comportamento predittivo grazie agli algoritmi di AI avanzati. A questo livello la sicurezza necessita obbligatoriamente di conoscenze e skill di alto livello per poter essere garantita.
Nella seconda parte di questa guida vi illustriamo il nostro sito www.momit.eu e quali scelte progettuali e ottimizzazioni sono state usate per raggiungere le performance. Puoi leggere l’articolo qui.
Scegliere l’hosting provider: Conclusioni
In Conclusione: una piattaforma di web hosting si può fare con un semplice sistema base economico, o con infrastrutture complesse, ridondate, sicure e ad alta affidabilità. Il criterio di scelta di un hosting provider dipende totalmente da qual è il target utente e criticità del proprio progetto web. Inoltre, nella scelta dell’hosting provider bisogna assicurarsi che sia in grado di soddisfare il progetto di dimensionamento ritenuto adeguato prima di iniziare con lo sviluppo.
Nessuno dei prodotti citati in questo articolo è correlato o sponsorizzato in nessun modo da Momit.
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