Colocation: la locazione della tua infrastruttura
Uno dei servizi più comuni quando si decide di porre in outsourcing la propria infrastruttura aziendale
Oggi parliamo di colocation (o housing) e di prestazioni legate ai data center. Spiegheremo di cosa si tratta, quali sono i criteri di scelta che vanno applicati e quali sono i vantaggi, anche di natura economica, che può apportare alle aziende. Seguiteci!
Colocation – Housing: cosa significa?
Con il termine Colocation si intende uno spazio fisico a noleggio, pronto ad ospitare server, storage e apparati della propria azienda. Un luogo che deve garantire sicurezza fisica, sicurezza infrastrutturale e performance garantite dal punto di vista energetico, di connettività e di eventuali servizi che non si posseggono e si acquistano dal Colocation Data Center.
Gli armadi rack possono essere privati o condivisi con altri clienti, l’importante è che la colocation sia in grado di accoglierli offrendo le migliori condizioni possibili.
Colocation è quindi l’alloggiamento di apparati fisici esistenti, solitamente di proprietà del cliente, di cui il cliente stesso ha successivamente il pieno controllo attraverso un accesso remoto.
Un servizio oggi indispensabile per molti, che si traduce in diversi vantaggi per le imprese che ne usufruiscono. Questo perché nelle proprie realtà aziendali è impossibile ricreare le stesse condizioni di natura fisica e ambientale che invece offrono i Datacenter. Un esempio? Quante aziende progettano un doppio tetto per resistere all’impatto accidentale di un aereo pur di salvaguardare i dati delle sale server?
I vantaggi per le aziende
A prima vista l’housing potrebbe essere confuso con il servizio di affitto di server dedicati. Ma la differenza è di facile evidenza.
L’ housing, o colocation, non è altro che lo spazio in locazione dove vengono allocate le “macchine” del cliente; che i sistemi siano di proprietà o ceduti dal fornitore di servizi è indifferente. Nel caso dell’affitto di server dedicati, la proprietà è di chi fornisce il servizio al cliente finale. In tal caso, la colocation non è mai menzionata perché nel costo, solitamente mensile, è già inclusa la quota per l’infrastruttura.
Parlando quindi di colocation pura, è necessario contare sui punti di forza del Datacenter: l’infrastruttura fisica, la sicurezza fisica del dato, la garanzia di alimentazione elettrica. Tutti i Datacenter offrono a corredo il servizio di connettività ma, contrariamente a quanto si pensi, questo servizio non è proprio del Datacenter.
Aziende come Momit, grandi service provider o grandi aziende di telecomunicazione, non utilizzano la connettività offerta perché possiedono infrastrutture proprie. Un’impresa quindi, per raggiungere gli stessi funzionali risultati, dovrebbe dedicare spazi specifici strutturati e personale dedicato. I costi sarebbero molto più elevati rispetto a quelli affrontati da un Datacenter che si inserisce in un’economia di scala.
Scegliendo il giusto Datacenter, l’impresa ha dunque il vantaggio economico di non dover gestire l’ infrastruttura e focalizzarsi esclusivamente sul proprio core business. Se così non fosse, non si spiegherebbe perché qualcuno continua a perdere i clienti malgrado una presenza pluridecennale o le fusioni per creare società più grandi, mentre Datacenter come SUPERNAP Italia quasi faticano a star dietro alla mole enorme di richieste di nuovi clienti.
I Datacenter sono tutti uguali? Come scegliere?
Ma perché i clienti si spostano e migrano le proprie infrastrutture? Perché una MSP (Managed Service Provider) come Momit decide di essere fra le prime 3 società a vedere in una realtà nuova come Supernap il proprio futuro migrando tutto l’esistente da KPN Qwest (ora IRIDEOS) nonostante questo abbia richiesto 18 mesi di migrazione per migliaia di sistemi?
Momit è una società che progetta infrastrutture complesse e gestisce servizi, in primis la propria infrastruttura e i propri servizi. Momit non costruisce Datacenter, ma è esattamente il tipo di società che chiede “solo” il servizio di colocation ad un Datacenter, nella sua forma più pura.
L’ovvia risposta alla suddetta domanda è che i Datacenter non sono tutti uguali. Vi spieghiamo il perché della nostra scelta:
VERTICALITA’:
I Datacenter nella conoscenza comune forniscono locazione, energia e connettività. Assolutamente errato! Un buon Datacenter deve preoccuparsi solo ed esclusivamente della locazione con tutti i criteri del caso: antisismici, antiallagamento, antincendio, sicurezza fisica, sicurezza perimetrale e videosorveglianza. Primo criterio di scelta per ottenere il massimo: la qualità. La qualità non si ottiene da un Datacenter tuttofare, bensì dall’unione di figure verticali. Scegliete quindi un Datacenter come SUPERNAP che fa “solo” Datacenter senza preoccuparsi dei servizi. E scegliete un service provider come Momit che eroghi “solo” i servizi senza preoccuparsi del Datacenter.
ALIMENTAZIONE:
L’ingegnerizzazione del mondo energetico è uno degli aspetti più importanti di un Datacenter. Apparentemente però sembrano tutti uguali e vi verrà detto che dietro alle linee elettriche (ridondate) ci sono gli UPS (gruppi di continuità) e dietro questi i gruppi elettrogeni in caso di black out nazionale. Fino a qui, tutto semplice, ma ecco quali sono i criteri di scelta:
- Numero delle linee elettriche: tutti i datacenter ne offrono 2 separate. SUPERNAP ne offre 3 ed ognuna è interscambiabile. In finestre di manutenzione questo permette di fare il “gioco delle 3 carte” garantendo sempre e comunque la doppia alimentazione ai sistemi.
- Gruppi di continuità: assicuratevi SEMPRE che siano divisi e dedicati alla linea elettrica e non che i gruppi siano per entrambe (molti Datacenter non lo specificano perché non hanno la segmentazione sui gruppi).
- Gruppi elettrogeni: tutti li hanno, pochissimi hanno i contratti di fornitura per il carburante. C’è chi garantisce 12 ore di blackout nazionale, chi 48. SUPERNAP garantisce tempo illimitato!
- Garanzia di UPTIME: l’ultimo blackout avuto in un Datacenter in Italia è stato dovuto alla mancanza di manutenzione sugli UPS. Questo perché da contratto i Datacenter garantiscono sempre un 99,xxx annuale per cui l’errore diventa ammissibile.
Questo tipo di leggerezze si traducono in disservizi enormi e purtroppo sono comuni quando si parla di 99%. Non è il caso di SUPERNAP che invece garantisce il 100% di uptime e se state cercando la locazione per un sistema che per voi è davvero critico, non dovreste accontentarvi di un valore diverso da 100. Ricordate inoltre che un buon Datacenter non deve assolutamente imporre l’uso di apparati. E se il costo dell’energia è troppo elevato deve permettere di usare il vostro fornitore di energia, benché poi quasi nessuno usi questa opzione, se non grandi enterprise.
CONNETTIVITA’:
L’ingegnerizzazione della connettività verso il mondo esterno è uno dei servizi di cui tutti i clienti necessitano ed è un aspetto importante di un Datacenter. Momit ha ingegnerizzato la propria infrastruttura in collaborazione e sinergia con SUPERNAP e non usa l’infrastruttura diretta di SUPERNAP.
Ecco quali sono i criteri di scelta se decidete di optare per la connettività offerta dal Datacenter scelto:
- Varietà di interconnessione: un buon Datacenter deve essere interconnesso con un buon numero di provider che siano classificati Tier1, ovvero provider che siano interconnessi in tutto il mondo senza necessità di usare reti di altri provider.
- Capacità di banda: sembra scontato, ma molti piccoli Datacenter per la connettività usano dei provider nazionali e hanno pochi Gb di banda a disposizione. Scegliete sempre un Datacenter che abbia almeno 20 o 40 Gigabit di capacità.
- Sistemi di protezione: assicuratevi sempre che le interconnessioni siano multiple e non singole e che abbiano vie fisiche differenti, questo evita la famosa ruspa che trancia involontariamente delle fibre ottiche isolando il Datacenter, inoltre assicuratevi che la connettività fornita sia protetta da attacchi di tipo Denial of Service (DDoS) per non trovarvi irraggiungibili di fronte al tentativo di qualche malintenzionato.
- Latenza: fate sempre un test della rete provando a raggiungere (se siete in Europa) una destinazione in Sud America e una in Oriente (Giappone, Australia, ecc..). Una buona connettività deve avere latenza molto bassa anche per queste distanze, che diventa un requisito fondamentale per servizi ad esempio di streaming. Pensate a Zoom o Teams nell’epoca del Covid-19.
Housing efficace e sicuro: l’offerta di Momit
Dopo quanto esposto avrete capito che il nostro criterio di scelta per la Colocation è stato meticoloso e l’infrastruttura Momit è ormai divenuta sinonimo di efficienza e sicurezza per molte aziende che hanno deciso di sceglierne i servizi. Anche nel caso della Colocation offriamo una soluzione su misura, in grado di consentire alle aziende condizioni economiche vantaggiose, servizi di connettività e protezione ai massimi livelli. A differenza di altri competitor, Momit non si ferma al semplice canone di affitto dello spazio fisico nel Datacenter di SUPERNAP ma offre una serie di servizi che rappresentano il vero valore aggiunto. A partire proprio dalla connettività ridondata con multipli provider e un sistema di protezione real-time che garantisce un uptime del 100%.
Al valore di Momit si aggiunge la totale affidabilità dell’alimentazione elettrica, 100% garantita da SUPERNAP Italia, e ambienti costantemente monitorati e controllati dal punto di vista di climatizzazione, umidità, pressurizzazione.
Il numero delle imprese che a livello globale stanno trasferendo le proprie sale server e i CED all’interno dei Datacenter è in costante aumento perché risultano essere molto più strutturati, sicuri e performanti. Un’opportunità che grazie a Momit è aperta anche alle piccole e medie imprese che, pur non avendo infrastrutture minime per accedere a Datacenter come SUPERNAP, possono sfruttarne tutte le potenzialità grazie a spazi condivisi per più clienti che Momit mette a disposizione.
Momit: un servizio efficiente. Sempre.
Nessuno dei prodotti/servizi citati in questo articolo è correlato o sponsorizzato in nessun modo da Momit.
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